Tratto da: “MYSA CHAKRA YOGA – LO YOGA SUL TAPPETINO PER AGOPRESSIONE MYSA
Alla scoperta di Mysa
“Ciascuno ha bisogno di un ritiro, di una dinamo di silenzio a cui poter ricorrere con il solo intento di essere ricaricato di Infinito” – Paramahansa Yogananda.
Ci trovammo, durante un week end di relax, ospiti in una bellissima baita in montagna. Avevamo con noi un tappetino chiodato Mysa, ricevuto da un responsabile delle sede Italiana della marchio svedese. In quel periodo la Mysa aveva infatti iniziato a divulgare la conoscenza di questo insolito materassino fra i maggiori esperti italiani delle terapie naturali e delle discipline olistiche, a seguito dell’enorme successo ottenuto dal tappetino chiodato nei paesi Scandinavi e negli USA. Così era capitato anche nelle nostre mani.
Quella mattina, non appena aprimmo la finestra, una luce intensa ci avvolse in una fresca brezza di montagna. Il canto della natura era potente. Sorgeva quindi spontaneo in noi un momento di introspezione.
Una sensazione gioiosa e profonda in risposta al regalo che il luogo ci creava. Silvia (più temeraria) iniziò a fare qualche “stiracchiamento” yogico, e presto si ritrovò con i piedi sopra il tappetino Mysa, per provare qualche asana.
Ben presto, e nel modo più naturale, si ritrovò quindi ad utilizzare questo curioso, nonché apparentemente ostico, tappetino rivestito di punte, come un tappeto da yoga. Osservandola con attenzione mi accorsi che, tranne qualche sua smorfia di dolore, il soggiornare nelle varie posizioni sembrava risultare gradevole e profondo. Si creava una bella vibrazione armonica e frizzante: ben presto Silvia fu immersa nello yoga.
Nello stupore intuimmo la funzione di alcuni stati di fachirismo.
I fachiri più saggi sono dei Sadu (asceti), persone che per tradizioni millenarie ricercano il contatto con il divino in modi rocamboleschi e forse per noi alquanto esagerati.
Un mio amico e maestro in Ayurveda, un medico indiano, ci accennò più
volte riguardo la similitudine esistente tra le linee energetiche e punti di riflesso della medicina ayurvedica, e dell’agopuntura. Io stesso praticai un corso biennale di digitopressione negli anni ottanta.
L’antica conoscenza e consapevolezza ha portato alcuni Saggi o Guru a comprendere le interconnessioni tra i punti sulla pelle e la parte interna del corpo. Scienze millenarie, come proprio l’Ayurveda, confermano ciò, ed io stesso, con Silvia, ne verifichiamo quotidianamente la veridicità, in base alla nostra esperienza pratica e introspettiva.
Il soggiornare sulle punte di un tappetino Mysa, nello stato dello yoga, ovvero con un atteggiamento mentale positivo (parleremo diffusamente di questo importante atteggiamento e di come ottenerlo), attiva la produzione di ossitocina e di endorfine, creando un sostanziale e diffuso stato di benessere.
L’ossitocina è infatti un ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria (ipofisi) che, in condizioni di rilassamento e di quiete emozionale, produce uno stato di profondo benessere. Le endorfine, sempre prodotte nella ghiandola pituitaria, oltre a indurre uno stato di benessere, sono degli efficaci antistress e antidolorifici auto-generati dal nostro corpo.
Appena possibile provai io.
Già avevo sperimentato il tappetino Mysa sulla schiena nuda capendone le infinite proprietà. Mi resi conto dell’oggettiva difficoltà di praticare sequenze yoga sopra il tappetino chiodato da nudi.
Non ci sarebbe alcun problema con qualche posizione singola, ma nel sequenziale è comprensibile come sia consigliabile coprirsi, per il semplice fatto che il peso corporeo viene concentrato in un area ristretta e, di conseguenza, le punte del tappetino divengono troppo incisive.
E ciò nonostante lo speciale design a 33 punte a densità bilanciata, di cui sono dotati gli elementi circolari dei tappetini Mysa, scelto per massimizzare una equa distribuzione della acupressione su aree del corpo anche circoscritte, ottimizzando in tal modo il trade-off tra percezione del dolore ed i benefici può regalare l’agopressione cutanea.
Spiegheremo più compiutamente, in seguito, come tale speciale configurazione dei suoi fiori a 33 punte rende il Tappetino Mysa particolarmente indicato, quindi alleato prezioso, proprio per le pratiche yoga, nonche l’evoluzione ultima e massima dell’originale tappetino chiodato “Spikemat” di origine Sovietica.
Iniziai quindi con una maglietta leggera e dei pantaloni da yoga lunghi.
La sensazione era potente! Le punte, quando si è vestiti con un abbigliamento fine, si percepiscono comunque bene.
La pressione esercitata sul corpo è importante: l’effetto che si ottiene è quello di una amplificazione delle qualità delle asana.
Mi resi subito conto dell’effettiva possibilità di studiare una pratica dello yoga sul tappetino Mysa, e ben presto avrei iniziato a comprendere l’aiuto che questo tappetino mi avrebbe fornito nell’eseguire una varietà sempre maggiore di posizioni, capendo infine la profonda e preziosa interazione diretta con l’ascolto dei chakra che proprio Mysa poteva regalarci.
Dopo poco fummo yoga, anzi: Mysa Chakra Yoga.
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